Emergenza COVID-19
Candiolo, 26 marzo 2020
Cari Tutti,
In questo momento di emergenza COVID-19 ognuno di noi ha dato la disponibilità di
aiuto nella stesura di documenti utili al nostro lavoro. Si sono aperte collaborazioni con
altre Società come la “Società Scientifica dei Medici Legali delle Aziende Sanitarie e del
Servizio Sanitario Nazionale” (COMLAS) come testimoniato dal documento comune
“Infezione respiratoria da COVID-19 DOCUMENTO SU AUTOPSIA E RISCONTRO
DIAGNOSTICO”.
Questo ha portato alla produzione di documenti che sono presenti sul sito SIAPEC.
Tali sono i documenti ufficiali, che potrete utilizzare e condividere con le vostre
Direzioni Sanitarie, al fine di garantire l’effettuazione di procedure nel modo più
rigoroso per la garanzia della diagnosi e la sicurezza del personale.
In un momento di estrema delicatezza anche l’ISS, che è l’ente di diritto pubblico che,
in qualità di organo tecnico-scientifico del Servizio sanitario nazionale in Italia, svolge
funzioni di ricerca, sperimentazione, controllo, consulenza, documentazione e
formazione in materia di salute pubblica ha ritenuto utile procedere all’invio di
documentazione sull’esecuzione delle autopsie in soggetti COVID positivi.
Tale documento ha riportato alcune affermazioni non condivise e non condivisibili sulla
nostra categoria e per questo, come Presidente, mi sento in dover chiedere scusa per
non aver monitorato il documento. E’ stato da me chiesto di poter avere una nuova
versione dello stesso e spero che la richiesta sia accolta.
Tuttavia, stante la definizione che le autopsie COVID positive devono essere eseguite
con norme specifiche indicate sia nel documento ISS, che più nel dettaglio nel
documento SIAPEC e COMLAS, e nelle sedi opportune, dobbiamo considerare che
qualsiasi soggetto possa essere positivo o sospetto e pertanto occorre procedere
anche in caso di tampone negativo seguendo strette norme di sicurezza.
Il riscontro diagnostico è un atto medico e come tale deve essere discusso da noi con il
clinico secondo modalità che da sempre abbiamo seguito e che, in questo momento,
diventano fondamentali per deciderne l’utilità e la possibilità di fornire le risposte ai
quesiti clinici. Data la decisione dell’utilità del riscontro, le modalità di esecuzione
(come approcciarsi all’apertura del cadavere, quali organi esaminare etc), dello stesso
sarà in risposta al quesito clinico e sarà il patologo che avrà la competenza necessaria a
decidere. In entrambe i documenti è data comunque la possibilità, allo stato attuale di
emergenza sanitaria, di effettuare delle core biopsy a cielo coperto se utili per risolvere
il quesito.
Il Presidente della “Società Italiana di Medicina Legale” (SIMLA) Prof. Riccardo Zoia, e
del “Gruppo Italiano di Patologia Forense” (GIPF) Prof Giancarlo Di Vella, hanno inviato
al Ministro della Salute,e per conoscenza al Capo del Dipartimento della Protezione
Civile, una lettera nella quale rappresntano la disponibilità dei medici legali
associati nel collaborare con il personale sanitario già operante agli accertamenti
autoptici di pazienti deceduti per o con infezione da COVID 19, nelle sedi dotate di
idonei presidi e requisiti di sicurezza. In una telefonata successiva con il Prof. Di Vella,
mi è stato rappresentato che vi sono già richieste da parte della magistratura di
procedere agli accertamenti su alcuni medesimi soggetti per constatazioni relative a
presunte ipotesi di malpractice. L’offerta dei Colleghi è di collaborare con i Patologi,
condividendo le nostre competenze nella processazione dei campioni, nelle successive
analisi (immunoistochimiche, molecolari etc) ritenute utili e nella loro interpretazione,
al fine di condividere le evidenze ricorrenti nella comprensione dei meccanismi
eziopatogenenetici della malattia e per essere di supporto in modo metodologico
adeguato alle specifiche esigenze della magistratura.
Il documento sulla BIOSAFETY presente sul sito è stato inviato da Mattia Barbareschi
all’AGENAS rispondendo alla Call delle buone pratiche 2020 – FOCUS
STRAORDINARIO: RISPOSTA ALL’EMERGENZA COVID-19 e speriamo che sia accolto.
La professionalità degli Anatomo Patologi è intoccabile e il nostro lavoro continua ogni
giorno per tutte le persone malate, che aspettano le nostre diagnosi, che molte volte
sono indispensabili per salvare loro la vita. So quanto ognuno di noi sia coinvolto in
questo lavoro e abbiamo il dovere di mantenere attivo con efficacia il nostro “servizio”
anche garantendo la salute dei nostri collaboratori e nostra.
Vi abbraccio
Anna